Fabrizio Favale / Circeo, marzo-luglio 2016
Circeo è un promontorio affacciato sul Mar Tirreno. Luogo mitico di approdo di Ulisse e incontro con Circe.
Questo lavoro nasce attorno a un’ipotesi di “non-disegno” coreografico e spaziale, dove ciò che resta è pura circolarità, ipnosi, sogno: Circeo. E largo orizzonte, geometria, solco di balene, montagna sottomarina: Vavilov. E sommovimento tellurico, fuochi, fumo, ghiaccio, vulcano subglaciale: Hekla. E fiaba, mantra, formula incantatoria: Circe.
In Circeo i danzatori lavorano per gran parte del tempo bendati, intravedendo solo ombre e cambi di luminosità. Sparsi qua e là sulla scena, in un orizzonte esteso e privo di riferimenti usuali, affondano pienamente in un universo senza spessore, leggero e cangiante, fatto della completa ricercatezza del movimento e delle sue qualità dinamiche, fatto di velocità e lentezza, di simultaneità intraviste e subito raccolte, di calore e di gelo, di distanze, di approssimazioni, di incontro, di baci, di energia consumata, di corpi spossati e arenati. Nell’incertezza tra il mentale e il fattuale, il notturno e il diurno, i danzatori parlano un linguaggio che pare appartenere più a un branco di megattere che a noi. In questo paesaggio due persone esterne al gruppo di danzatori intervengono costantemente a cambiarne i contorni, introducendo oggetti e azioni o svuotando la scena.
Invenzione e coreografia Fabrizio Favale
Danzatori Daniele Bianco, Vincenzo Cappuccio, Francesco Leone, Davide Valrosso
Co-produzione Théâtre national de Chaillot, Paris, FRANCE / Le Supplici / Kinkaleri
Con il contributo di MIBACT – Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia- Romagna
Fabrizio Favale / Circeo fa parte di Artists in ResidenSì 2016 e si svolge da marzo a giugno 2016.