Monte Sole, 6 luglio 2025
Pensavamo di riunire il pubblico in mezzo a una radura ed esibirci con le spalle al sole, accanto a un boschetto, ma ieri c’è stata tempesta e anche oggi minaccia pioggia. La comunità resistente che ci accoglie è scossa dagli ultimi temporali. Hanno dovuto riformulare tutti i loro piani. Scegliamo di rifugiarci nella iurta: i pastori mongoli che la inventarono avevano capito che l’assenza di spigoli e di angoli la rendeva più resistente ai venti di bufera. È un luogo accogliente, protetto e permeabile: sei dentro, ma mantieni un contatto intenso con il fuori. La corona di tendaggi lungo il perimetro è stata smontata, ma per fortuna dopo qualche scarica smette di piovere, lo sguardo si può aprire verso il tramonto e non c’è più pericolo che entri acqua. Meno di un mese fa qui sono arrivate quasi diecimila persone, tutte insieme, in marcia per chiedere la fine del g3noc1d1o. Lo striscione S4V3 G4Z4 è ancora appeso di fronte a noi. Temiamo che oggi il maltempo abbia scoraggiato gli animi, ma invece con la fine della pioggia arrivano sempre più persone per ascoltare, guardare, immaginare. Prima dell’inizio, la iurta è già stipata. Siamo grati a questo luogo di massacri passati che si oppone ai massacri attuali, dove l’intelligenza e la sensibilità umana provano a far nascere percorsi di pace.
