Cagliari, 10 giugno 2025
Dal Lazzaretto ci siamo spostati alla Marina, nella Manifattura. Montiamo le batterie accanto a tre vecchie pompe di benzina. Qui si rifornivano i camion che trasportavano la casse di sigari verso il continente. Super, Diesel e Super senza piombo. Arancioni, perfette, l’idea stessa della pompa di benzina. Esposte come in un museo. Qui ci abitava un frate che preparava unguenti miracolosi, e per questo venne perseguitato dall’Inquisizione. Poi il convento fu raso al suolo in una lotta tra dominatori coloniali. Un secolo dopo entrarono le sigaraie. Fiorenza mi descrive le loro fotografie appese ai muri. Le immagino al lavoro, circondate dai loro bambini. C’era anche un grande teatro per le operaie, dopo è diventato un cinema e poi ha chiuso. Nei sotterranei c’è ancora il vecchio proiettore a carbone. Chi proiettava aveva diritto a mezzo litro di latte al giorno per ripulirsi i polmoni, ma in molti si sono ammalati lo stesso. Tracce di vita passata connotano lo spazio. Nella testimonianza parlo del presente come se fosse passato. Quali tracce stiamo lasciando?