Panpot/Punto di vista / laboratorio pratico per l'interpretazione e la scrittura

  • portfolio image
> in tour
a cura di:
Fiorenza Menni

panpot

Vengono proposti ai partecipanti esercizi di contemplazione del paesaggio capaci di sviluppare l’allenamento immaginifico per aprire alla restituzione attraverso la creazione di autonome forme di espressione, inseguendo la costruzione di un’autonoma modalità creativa per la scena.

I risultati dell’incontro con le immagini e la relazione che con essi s’instaura sono costanti del nostro quotidiano e si pongono alla base della mia pratica creativa. Il laboratorio dà luogo a uno spazio dove poter condividere le diverse qualità reattive e dove poter rimodulare le distanze che i dispositivi ci permettono di costruire.

Ambiti politici diversi convergono nell’identificare il cittadino come un sensore, la cui partecipazione alla dinamica pubblica si sostanzia attraverso l’osservazione dell’esistente e la restituzione alla comunità di un proprio punto di vista. Prolificano piattaforme che abilitano alla condivisione di prodotti dello sguardo: immagini, video e pensieri.

A cosa stai pensando? Ci viene chiesto.
Cosa e come stiamo guardando? Ci chiediamo.
Quale azione scaturisce dalla coltivazione del nostro sguardo? Ci chiede l’identità che abbiamo scelto.

Il laboratorio si sviluppa attraverso l’approfondimento della forma descrittiva, come luogo nel quale l’io si identifica con i meccanismi della propria ricettività e la scelta delle forme della restituzione.

I partecipanti partono in spedizioni esplorative centrate su luoghi strategici dell’immaginario e dell’azione cittadina. Si torna in sala prove con un nuovo io, perché forse la realtà aumentata non è uno strumento tecnologico ma l’aggiunta soggettiva al contesto che ospita l’attraversamento.

L’aderenza a se stessi, ovvero la concentrazione del performer, è lo strumento per scrivere su carta che brucia, espressione dell’attrazione pasoliniana per il cinema che facciamo quotidianamente nostra nel predisporci alla scrittura scenica.

Il passaggio dalla contemplazione alla descrizione genera nel lavoro proposto la messa a fuoco della propria identità politica e la sua proiezione nell’azione teatrale per la creazione di un gesto creativo autonomo ma non estraneo.

 

galleria