Hello Austria.Europa 2011

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Hello Austria.Europa 2011 è un concerto imperniato sull’idea di provenienza.

Un dialogo intorno al rapporto tra le scelte di vita di una singola individualità e la ricerca di una costruzione del concetto di identità europea. La voce, più che essere gettata in una biografia contingente, affonda nella propria appartenenza, cantando le possibilità d’una vita autonoma e il disegno esperienziale d’una vera comunità.

Cittadini europei sono quelli che si possono sentire figli di quella descrizione culturale che è l’Europa? Io quella cosa lì ce l’ho per nascita. Quella descrizione la riconosco come frutto di una presa di posizione, me ne sono nutrita per decenni. Nel crescere ho imparato che non era né univoca né precisa. Ci sono proposte per i tratti caratteristici: romanità, religioni della rivelazione, illuminismo, razionalismo, tolleranza, diritti umani, stato sociale. Ma nessuno di questi aspetti è veramente un’essenza dell’europeo. Non c’è qualcosa come un gene europeo da scoprire nella mente. Ripercorrere me stessa è un’ipotesi tra le tante, non quella giusta. Sono cresciuta negli anni ’70, ho fatto gli anni ’80 e i ’90, ho vissuto il racconto della seconda guerra mondiale. Sono un buon esempio di cultura europea: ho vissuto la libertà, ho avuto la possibilità di viaggiare, ho scelto cosa studiare, ascolto la musica di tutto il mondo. Sono un buon esempio, io come tanti altri, non so se mi spiego.

Il motivo per cui mi attrae l’identità europea è il suo essere in crisi. La sicurezza identitaria mi ha sempre spaventata, mi ha sempre mostrato un eccesso di arroganza. Tutto ciò che la smantella per me è divertente. Non che io abbia il gusto dell’incrinatura dell’istituzione, ma mi intriga osservare come gli spostamenti umani riescano a modificare la qualità razionale. Io amo la storia del pensiero razionale, ma mi diverte moltissimo tutto ciò che con ritmo inaspettato riesce a metterlo in crisi. Questi ritmi a sorpresa creano delle incognite, generano altro pensiero. Ed è proprio il concetto di identità che risulta essere fallace. Cos’è che crea l’identità? Tante persone che mangiano allo stesso modo, tante persone che si vestono allo stesso modo, che parlano la stessa lingua? Una persona può avere tante identità, per ogni aspetto una. Proprio per questo, il sentimento di identità, che è quello che dovrebbe rafforzare la tua vita nel farsi, è invece la cosa che più vivo e più mi viene messa in discussione. (FM)

 

credits

ideazione:
Fiorenza Menni

drammaturgia:
Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi

musiche:
Francesco Guerri

con:
Fiorenza Menni e Laura Dondoli (voce, elettronica), Francesco Guerri (violoncello preparato, elettronica)

direzione tecnica:
Giovanni Brunetto e Sergio Omnidrive Scanu

organizzazione e Comunicazione:
Giorgia Mis e Serena Terranova

Amministrazione:
Elisa Marchese

grafica e web design:
Diego Segatto (OQ#)

un particolare ringraziamento a:
Alice Keller, Eva Geatti, Marcella Riccardi, Rojna Bagheri, Simona Barbagallo, Alberto Bario, Filippo Monti, Giovanni Brunetto

si ringrazia:
Fiorentini+Baker

produzione:
2011 Teatrino Clandestino

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