FUORI LA LINGUA! 2016/2017
L’apice della lingua
Lingua sottile, grossa, appuntita
Lingua bifida o biforcuta
Lingua, bella e pulita, rosea, rossa
Lingua bianca, patinosa e sporca
La lingua secca, asciutta, arida, riarsa
Schiocca la lingua
Con un palmo di lingua
Con la lingua penzoloni
Mordersi la lingua
Tagliare, mozzare, strappare la lingua
Gli si è sciolta la lingua
Avere la lingua sciolta, avere la lingua lunga, non avere peli sulla lingua, tenere la lingua a freno
Tu parli solo perché hai la lingua
Sulla punta della lingua
Una lingua di vipera, di demonio
Una lingua che taglia e cuce
Una lingua che taglia, fende e fora
Lingua mortal non dice quel ch’io sentiva in seno
La lingua batte dove il dente duole
Ne uccide più la lingua che la spada
Lingua lessa, in umido, in agrodolce, in salsa verde
Lingua salmistrata, salata, affumicata
Lingua di bue, lingue di gatto, lingue di suocera, lingue di passero
Lingua di terra, lingua glaciale, lingua d’acqua
Lingua italiana, romaní, croata, tigrina, araba, cinese
Lingua inventata
Lingua indoeuropea, neolatina, germanica, slava, creola
Lingua franca, lingua dotta, lingua mista
Lingua universale, lingua ufficiale, lingua morta, lingua impura
La confusione delle lingue
Lingua viva, lingua trasmessa
Fuori la lingua!
ATELIER SÌ 2016/2017
FUORI LA LINGUA della politica e delle rivolte: la lingua capace di Barack Obama svelata nella danza di Your Majesties, la lingua trascinatrice di Stokely Carlmichael cantata in Undying Love, la lingua sinistra e roboante del Discorso Grigio, la lingua creatrice di Rosario Priore in De Facto. La lingua poliprospettica di Mind, walk, double jump and so on!, la lingua essenziale di Caryl Churchill nello spettacolo Caffettiera Blu, la lingua che sa Farsi Luogo.
FUORI LA LINGUA che accoglie e che bacia, la lingua organo tattile e gustativo, la lingua d’artista. La lingua di chi crea senza imporre forme in maniera arbitraria, di chi supera la dimensione solitaria e privata dell’arbitrio. Fuori la lingua di chi crea tra intenzione e apprendimento, di chi accoglie gli eventi seguendo la loro incrinatura, la loro venatura. Fuori la lingua della città, dei tanti, molti e meravigliosi che insieme ad Ateliersi propongono e accolgono, moltiplicando il tempo vissuto al Sì.
FUORI LA LINGUA in un impegno determinato ed estremo, con l’intenzione di strappare la gioia ai giorni presenti, per conquistarla nei giorni futuri.
FUORI LA LINGUA per irridere chi considera naturale il presente.
A questo link gli approfondimenti sul programma.