Tihana Maravić / Vado a prendermi gioco del mondo, 10.03.2017

Posted by D1gh3z_1975 in Programma 2016/17
Fotogramma da Lo Specchio di Andrej Tarkovskij, 1975

Fotogramma da Lo Specchio di Andrej Tarkovskij, 1975

venerdì 10 marzo, h. 18.00
TIHANA MARAVIĆ
VADO A PRENDERMI GIOCO DEL MONDO
DAL FOLLE IN CRISTO IN BISANZIO E IN RUSSIA, AL PERFORMER CONTEMPORANEO
presentazione del libro
intervengono:
Tihana Maravić (autrice del libro)
Lucia Amara (studiosa dei linguaggi performativi e insegnante)
Luigi Canetti (storico del cristianesimo – Università di Bologna)

Il folle in Cristo è una figura complessa. È allo stesso tempo un buffone, un profeta, un guaritore, un convertitore, un visionario. Il folle prende alla lettera le parole di san Paolo della Prima lettera ai Corinzi: si finge matto cercando l’insulto e il disprezzo, gira nudo e a amato per le vie della città, cerca di essere schiaffeggiato e maltrattato e fa di tutto per passare come “spazzatura del mondo”. Abbandonata la vita solitaria e ascetica del deserto, decide di recarsi in città per “prendersi gioco del mondo” e smascherarne le falsità. In questa “antologia della sacra follia”, il lettore viaggerò nel Medioevo bizantino e russo, tra i deserti dell’Egitto e della Siria, arriverò a Costantinopoli e terminerò il suo percorso a Kiev e a Mosca.

Nel presente volume (La Casa Usher, Firenze 2016) l’autrice mette in relazione la contraddittoria e paradossale figura del folle in Cristo, con il teatro contemporaneo. I vari aspetti tipologici del salos e dello jurodivyj (forme della sacra follia nel Cristianesimo Ortodosso) sono avvicinati a immaginari strettamente teatrali: nel Teatro iconico viene studiata l’immagine del santo folle come entità passiva, simile a un attore-figura dotato di un corpo kenotico che si fa icona; nel Teatro come epifania dell’Altro il santo folle è messo in relazione con il trickster e con il buffone sacro; nel Teatro come trasformazione si scopre la sua natura apocalittica e filosofica. Questo studio restituisce vitalità a un custode di una conoscenza antica e dimenticata e serve da veicolo per una lettura filosofica e antropologica dell’arte attoriale e della funzione del performer.

Tihana Maravić è studiosa di teatro e delle arti performative, curatrice e operatrice culturale. Nel 2008 ottiene il PhD in Studi teatrali e cinematografici presso l’Università di Bologna. La sua ricerca si concentra principalmente sul rapporto tra arte e spiritualità, lo studio comparativo tra la storia delle religioni e l’antropologia e la semiologia dell’attore-performer. È fondatrice e direttrice artistica di Blitz. Festival di arti performative a Rovigno, Croazia. Cura la progettualità e la comunicazione del collettivo di produzione artistica Ateliersi e del centro pluriartistico Atelier Sì a Bologna.

Lucia Amara. Si è laureata in Lettere Classiche a Firenze e poi al Dams di Bologna, dove ha svolto il dottorato sulle glossolalie di Artaud, in collaborazione con Paris VII. Collabora con diversi artisti della scena italiana ed europea. La sua ricerca si focalizza sulla vocalità, sui linguaggi performativi e su alcune forme irregolari dei linguaggi letterari. Ha scritto saggi su Artaud, Carroll e Wolfson. Ha curato Utopie Vocali di Michel de Certeau. Insegna Lettere nelle scuole medie a Bologna.

Luigi Canetti. Le ricerche di Luigi Canetti abbracciano l’arco cronologico che va dalla Tarda Antichità al Tardo Medioevo e riguardano principalmente il culto dei santi, l’agiografia, la memoria culturale, le istituzioni ecclesiastiche, la storia urbana, gli ordini religiosi, le relazioni fra cultura clericale e cultura folklorica, i riti e le forme di comunicazione simbolica attraverso le immagini le reliquie e gli ex voto, la storia del sogno e delle visione, le fenomenologie dell’estasi e della possessione, la storia culturale della morte e i rituali funerari. Una particolare attenzione ha sempre riservato alle metodologie e alle epistemologie degli studi storico-religiosi e storico-antropologici.

08 Dec 2016