MARCO D’AGOSTIN / Dear @Artists in ResidenSì 2021, 25.09.2021
sabato 25 settembre 2021, alle 19.30 e alle 20.30 @Spazio della memoria
MARCO D’AGOSTIN / Dear
@Artists in ResidenSì 2021
cortometraggio
durata: 30 minuti
A seguito della seconda proiezione, incontro con l’artista moderato da Alessandro Iachino | Stratagemmi.
nell’ambito di QUANDO PRENDE CORPO Opening Sì 2021/22
e in collaborazione con ERT Emilia Romagna Teatro / Personale di Marco D’Agostin, 21-26 settembre 2021
Il cortometraggio Dear è tratto dal progetto Coreografie del tempo. Un’indagine in sei tappe di Susanne Franco, in collaborazione con Memory in Motion. Re-Membering Dance History (Mnemedance, Università Ca’ Foscari Venezia, 2019-2022), prodotto dall’Istituto Italiano di Cultura di Mosca con il sostegno di Ateliersi – Artists in ResidenSì 2021.
“Il danzatore e coreografo Nigel Charnock (morto nel 2012) è tra i fondatori dei DV8 Physical Theatre negli anni ’80, ??????????? serie di formidabili assoli.
Con i suoi spettacoli, esplosioni ipercinetiche in cui il canto, la danza, il grido, l’improvvisazione, la finzione e la realtà palpabile della performance restavano affacciati su un vuoto abissale, ha sfidato i limiti del genere “danza contemporanea” ed è sembrato incarnare alla perfezione quella possibilità dell’arte che David Foster Wallace avrebbe forse chiamato “failed entertainement”. In lui tutto era energia, desiderio, volontà. Eppure, come disperatamente ripete nel suo solo One Dixon Road, “there’s nothing else, it’s nothing, nothing”: non c’è nient’altro, niente, niente ha senso.
Il mio incontro con lui, avvenuto nel 2010, ha segnato in modo netto il mio modo di pensare la danza. Nigel ha rappresentato ai miei occhi la possibilità che in scena tutto possa accadere ed esplodere, fino all’esaurimento delle forze.
In questi anni l’ho cercato di continuo: nei video, nelle foto, tra le pagine dei suoi diari, nelle memorie di chi lo ha visto sulla scena e di chi lo ha conosciuto. Contrariamente al vecchio adagio secondo il quale la danza è la più effimera tra le arti, la presenza di Nigel sembra aver lasciato tracce nitidissime: un po’ come la radiazione cosmica di fondo che ancora rivela l’eco del Big Bang.
Con Dear metto il mio corpo alla ricerca di quello di Nigel, della sua danza disperata. Carni arrendevoli ed ossa liquide per farsi attraversare dai suoi movimenti, dalla sua voce. Il ricordo personale, assieme alla memoria collettiva, concedono un’ultima possibilità di riafferrarne l’immagine, di rimaterializzarlo qui e ora.
Cosa fare nel luogo lasciato vuoto da qualcuno? Come danzare alla sua ombra, come ri-significare questo vasto e deserto spazio di possibilità?” (M.D’A).
Marco D’Agostin è un artista attivo nel campo della danza e della performance, vincitore del Premio UBU 2018 come Miglior Performer Under 35. Il suo lavoro si interroga sul ruolo e il funzionamento della memoria, e pone al centro la relazione tra performer e spettatore. La danza, una geografia complessa in cui suoni, parole e movimenti collidono di continuo, tende sempre verso la compromissione emotiva di chi la compie e di chi la guarda. Read more!
La residenza artistica di Marco D’Agostin è accompagnata dallo sguardo di Chiara Bersani.