Fratelli Broche / Postalmarket a casa Broche @ La Caffetteria del Sì, da dicembre 2014
5 dicembre 2014, 17 aprile 2015
È un progetto artistico poliedrico in cui scrittura, performance e installazione ne divengono i linguaggi espressivi. Il lavoro indaga su come l’Oggetto sia diventato la religione della società contemporanea e non solo occidentale. L’apoteosi della materia che pervade l’uomo negli anni 2000 in antitesi al vuoto materiale e approcio new age alla vita degli anni ’90.
Il postalmarket fra gli anni ’70 e soprattutto ’80 del 1900 era un sistema di vendita a domicilio che si materializzava in un catalogo spedito in tutte le case degli italiani. Ma il postalmarket oltre ad essere un business economico è stato altro. Ha riempito solitudini giovani e vecchie. E’ stato un miraggio per desideri frustrati. Sul catalogo potevi trovare una gamma così ampia di articoli fotografati, che potevano soddisfare le esigenze di chiunque ne sfogliasse le pagine. C’erano i costumi da bagno, i trapani per bricolage, le saponette, le macchine fotografiche, le sementi del prezzemolo, vibratori erotici spacciati per vibromassaggiatori per il collo, alberi di Natale, ciabatte ortopediche, fattorie giocattolo, lampadari, tailleurs e bijoux, friggitrici, acquari, sedie, shampo e smalto per unghie, gabbie per gli uccellini.
A ripensarci è stata l’evoluzione del bazar di paese e il precursore dei grandi magazzini su scala mondiale. Ora la stessa gamma di prodotti la puoi trovare negli ipermercati, ma ciò che rendeva speciale il postalmarket era l’intimità in cui lo potevi leggere. La fantasia che ti poteva ispirare: fattore impossibile in un supermercato dove la privacy e il tempo sono annullati.
Le caratteristiche del fenomeno sociale postalmarket su cui soffermerei il pensiero sono gli aspetti del voyerismo e il ruolo avanguardistico della pubblicità di massa precursore del consumismo global. Ho voluto includere questo totem degli anni ’80 nel titolo di questa raccolta di racconti perché essi sono frutto di uno stile di vita anticonvenzionale e paradossalmente equilibrato.